L’aggiornamento del Decreto Legislativo 81/08 e la nuova versione della metodologia INAIL 2025 segnano un passo avanti fondamentale nella tutela della salute nei contesti di lavoro digitalizzati. Per la prima volta, viene formalmente riconosciuta l’iperconnessione come un rischio da valutare all’interno dei processi di prevenzione dello stress lavoro-correlato.
Questa novità nasce dalla necessità di rispondere ai profondi cambiamenti degli ultimi anni: la digitalizzazione dei processi, l’autonomia crescente dei lavoratori e l’utilizzo pervasivo della tecnologia hanno ridefinito i confini – e talvolta le pressioni – legate all’ambiente lavorativo.
🔍 Cosa cambia per le aziende?
Il nuovo modulo INAIL 2025 non sostituisce la metodologia del 2017, ma la integra con strumenti più attuali e mirati per affrontare:
- la difficoltà di disconnessione e l’ansia da iperconnessione;
- le sfide della collaborazione digitale e della gestione virtuale dei gruppi;
- l’insorgere di nuove forme di stress legate alla performance e all’uso degli strumenti tecnologici;
- il bisogno di riconsiderare l’equilibrio tra vita personale e lavorativa in un contesto sempre accessibile.
📌 Prevenzione: il ruolo della Balance Box “Benessere Digitale”
In questo scenario, la Balance Box “Benessere Digitale” si inserisce come azione concreta di prevenzione primaria, progettata proprio per rispondere a questi nuovi rischi. Il percorso offre alle persone strumenti pratici per:
- regolare i tempi e le modalità di connessione;
- migliorare la consapevolezza digitale;
- gestire il sovraccarico informativo;
- ridefinire in modo sano i confini tra vita professionale e sfera personale.
Non si tratta solo di proteggere la salute mentale, ma di costruire nuove competenze per abitare il digitale con equilibrio. Investire oggi in prevenzione significa evitare domani disagi, inefficienze e burnout.
In un mondo che corre sempre più veloce, imparare a rallentare è già una forma di benessere.