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Benessere lavorativo: i dati sulla produttività

Negli ultimi anni, come formatrice, ho notato un interesse crescente da parte delle aziende verso il tema del burnout. Sono le stesse persone delle aziende che mi raccontano di trovarsi sempre più spesso a dover affrontare le sfide legate a ritmi lavorativi intensi, obiettivi ambiziosi e una tecnologia che, se da un lato facilita il lavoro, dall’altro lo rende ininterrotto. Questo mix porta a vivere situazioni di esaurimento emotivo e distacco lavorativo.

È stato un passo importante quando, nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente riconosciuto il burnout come una sindrome legata al lavoro. Questo riconoscimento ha dato alle aziende uno stimolo ulteriore per riflettere sulle condizioni dei loro dipendenti e sui meccanismi di prevenzione.

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology (2018) ha evidenziato come il burnout sia strettamente correlato a livelli elevati di turnover e a una drastica riduzione della produttività. In particolare, lo studio ha rilevato che i dipendenti che soffrono di burnout hanno una probabilità fino al 63% maggiore di lasciare l’azienda rispetto ai loro colleghi. Inoltre, il calo di motivazione e di energia comporta una diminuzione delle prestazioni individuali e di squadra, influenzando negativamente l’intero ecosistema aziendale.

Dal mio punto di vista, la cosa più interessante è vedere come molte organizzazioni abbiano cominciato a integrare nei loro programmi di formazione strumenti concreti per affrontare il burnout, puntando su percorsi esperienziali e di sviluppo di skills. Questi percorsi non solo aumentano la consapevolezza individuale, ma favoriscono anche la costruzione di una cultura aziendale più attenta e responsabile.

Ma come si previene il burnout in azienda?

  • Promuovere il work-life balance: L’adozione di politiche che favoriscano un equilibrio tra vita lavorativa e personale riduce il rischio di esaurimento emotivo. Ad esempio, implementare modalità di lavoro flessibile o garantire pause regolari può fare una grande differenza.
  • Formazione per i manager: Leader formati su intelligenza emotiva e gestione dello stress possono riconoscere i segnali di burnout nei dipendenti e intervenire tempestivamente con supporto adeguato.
  • Creare una cultura del supporto: Favorire la collaborazione e il dialogo aperto è fondamentale per ridurre il carico emotivo dei dipendenti. Strumenti come riunioni regolari di feedback e spazi sicuri per esprimere le proprie preoccupazioni possono migliorare il clima aziendale.

Un approccio proattivo, basato su misure preventive e interventi mirati, è la chiave per contrastare questo fenomeno e creare un ambiente di lavoro sano e produttivo.

Riferimenti:

  • Frontiers in Psychology. (2018). Burnout and Turnover Intentions.
  • Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). (2019). Burnout as an Occupational Phenomenon.

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