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L’ equilibrio psicologico durante un naufragio

L’ equilibrio psicologico durante un naufragio

Racconterei per ore questa storia. Parla di Shackleton e del benessere psicologico aziendale. E’ quella che ha ispirato l’aggiornamento RLS di quest’anno. Racconta di un epico fallimento. Come può un evento negativo diventare talmente importante da essere ricordato ancora dopo 100 anni?

Avviene perché il capitano Shackleton, uomo tanto coraggioso quanto lungimirante, ha saputo guidare i suoi uomini verso la salvezza, che era l’unico obiettivo dopo che la nave era naufragata.

Consiglio assolutamente a tutti di leggere il libro che narra questa fantastica avventura, ora non mi dilungo troppo. L’aspetto che voglio farvi notare è questo: siamo nel 1914 quando parte la spedizione, sull’annuncio per la ricerca di personale si legge: “Paga misera, lunghi giorni di buio, freddo intenso, rientro non garantito“. Alla faccia del benessere psicologico.

Eppure…eppure Shackleton ebbe un’attenzione per il benessere psicologico dei suoi uomini da far invidia a qualsiasi azienda moderna: imbarcò centinaia di libri, ordinò tremila puntine per il grammofono perché non mancasse la musica, a bordo, il pasto era un vero momento di benessere e ristoro, non mancavano i giochi e le gare. Questa foto immortala una delle loro partite di calcio, sullo sfondo la nave letteralmente spezzata in due dai ghiacciai.

Questo capitano aveva capito, 100 anni fa, quando non esisteva il “Welfare”, che non bastavano cibo e rifugio per garantire la vita dei suoi uomini, ma ancora prima di partire, era consapevole dell’importanza di mantenere il loro equilibrio psicologico, per garantire lucidità e benessere psicofisico. Shackleton aveva capito che, se i suoi uomini avessero avuto momenti di svago, di crescita, di attività fisica questo li avrebbe aiutati a cercare la salvezza e a non arrendersi durante quei due anni trascorsi in balia degli eventi.

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